LE NUVOLETTE DELLA PACE


C’erano una volta, tanto tempo fa, due fratellini, che si chiamavano Mario e Lucia.
Vivevano  felici con i loro genitori, e il cagnolino Armadùc, in una casetta di colore giallo, in mezzo ad un prato d'erba verde e lucente.
Era una bellissima giornata di luglio, il cielo era azzurro, il sole splendeva caldo e c’era un venticello leggero e dolce, che accarezzava gentilmente il viso.     
Mario e Lucia si erano alzati da poco, avevano fatto una gustosa colazione e poi, festosi e felici come sempre, erano usciti a giocare sul prato.
Quel giorno avevano deciso di fare una breve passeggiata nel vicino boschetto, così chiesero il permesso ai loro genitori e si avviarono.
C’era un piccolo sentiero, con tanti fiori colorati ai lati, che portava dal prato di casa al bosco.  
Mario e Lucia respirarono profondamente e sentendosi leggeri e felici andarono incontro al bosco, saltellando come capretti, con accanto il fedele amico Armaduc.
Stava per iniziare per loro una giornata veramente magica.
Fu grande la loro sorpresa quando, entrando nel bosco, un vecchio ed enorme pino li salutò cordialmente: “Salve, bambini, benvenuti nel nostro boschetto. Ora siete sotto la protezione di tutti i miei fratelli e sorelle alberi, e non vi accadrà nulla di male”.
I bambini risposero ringraziando gentilmente e facendo una carezza al pino.
Ora la luce del sole filtrava tra i rami degli alberi e c’era un profondo e dolce silenzio, che aveva il sapore di una ninna nanna.
Tre scoiattoli giocavano velocissimi e felici sui rami e delle farfalle dai mille colori presero a volteggiare attorno a Lucia e Mario. Qualcuna arrivò a sfiorare le guance dei due bambini, che sorrisero a quel dolcissimo solletico.
Come si stava bene in quel boschetto
I bambini corsero e camminarono ancora, finché arrivarono ad un prato in mezzo agli alberi, che sembrava proprio una piazzetta colorata di verde.
Mario e Lucia si erano un pochino stancati e così si sdraiarono sull’erba e si misero a guardare le piccole nuvole, che si muovevano leggere nel cielo azzurro. Anche Armadùc si distese sull’erba.
Ad un tratto due nuvolette si avvicinarono ai bambini: erano due nuvolette rosa, che si fermarono proprio sopra di loro.
“Buongiorno bambini”, disse una nuvoletta.
“Buongiorno a voi”, dissero in coro Lucia e Mario, per niente sorpresi.
“Siamo venute per giocare con voi”, disse l’altra nuvoletta. “Vi va?”, aggiunse.
“Certamente. Cosa dobbiamo fare?”, chiese Lucia.
“Siamo le nuvolette della dolce serenità e della pace e vogliamo giocare con voi a ‘Mamma mia come mi sento bene adesso !’. Dovete chiudere gli occhi e respirare profondamente, ma con calma”.     
“Bene, bene. Mi piace proprio questo gioco”, disse Mario.
“Anche a me piace”, aggiunse Lucia.
La prima nuvoletta, che si chiamava “Ho un rosso cappellino, che mi piace tanto tanto” si mise a canticchiare: “Ora i capelli, il nasetto e la bocca, sono contenti e ridono in coro. Le spalle, le braccia e le vostre manine sorridono liete e sono serene”.
La seconda nuvoletta, che si chiamava “Vedessi quanto è bellino il mio aquilone giallo!”, seguitò:
“Il petto, la pancia e pure il sederino, sono tranquilli e sono contenti.  Le gambe e i piedini ora sono distesi e l’erba del prato, dolce li accarezza”.
Riprese la prima nuvoletta, “Ho un rosso cappellino, che mi piace tanto tanto”:  “Bambini, bambini voi siate sereni ed ogni tristezza voli via nel cielo. Non ci saranno più lacrime e paure e il vostro cuoricino dolce batterà”.
E la seconda nuvoletta, “Vedessi quanto è bellino il mio aquilone giallo!”, continuò: “Mi sento proprio bene, sereno e felice, respiro proprio in pace, trallero-lara-llà!”.
Com’erano contenti Mario e Lucia.
Dopo un po’ aprirono piano piano gli occhi, si stiracchiarono e si alzarono calmettini.
Ringraziarono le due simpatiche nuvolette, “Vedessi quanto è bellino il mio aquilone giallo !” e “Ho un rosso cappellino, che mi piace tanto tanto” e promisero che sarebbero ancora tornati a giocare con loro.  Quindi salutarono gli alberi, gli scoiattoli e le farfalle e presero la strada di casa insieme al fedele cane Armadùc.
Più tardi Mario e Lucia, dopo il bacio della buonanotte di mamma e papà andarono a letto e sognarono di essere a cavallo delle due nuvolette e di volare, leggeri e felici, in alto, nel cielo.   

 

Luciano Galassi