"FILASTROCCHE 3”  

di LUCIANO GALASSI

Le filastrocche di Luciano Galassi, possono essere liberamente riprodotte, citando, gentilmente, la fonte.                         

                                                    Grazie !             

 

Lepre leprotto che corri felice

dimmi un segreto

per vivere in pace.

E’ forse un’erba

che cresce nei prati

o l’acqua fresca

di cui ti disseti ?

Sarà forse l’aria

che frizza di sera

oppure il silenzio

della notte più scura ?

Ma io parlo parlo

e niente tu dici,

così mi zittisco

e mangio due alici.

Forse il segreto

ciascuno lo sa …

è un distillato

di semplicità !                                         

 

C’era una volta

un coniglio dorato

fatto di burro e di cioccolato

un campanellino

legato sul collo

giocava tra l’erba

insieme ad un pollo.

Poi lentamente la notte arrivò

e il coniglietto nessuno trovò.

Se tu vuoi cercarlo

ed andargli vicino

porta un po’ d’erba …

e un bicchiere di vino !

Lo trovi abbracciato

al collo del pollo,

dormon vicini

fino al canto del gallo. 

Te lo dirò in un orecchio

e se ti piace

davanti allo specchio.

Oggi c’è il sole e pure la luna

li vedo nell’acqua

di questa fontana.

Ma se giro la testa

e guardo su in cielo …

il sole e la luna li vedo davvero.

 

Sette auguri  mi sento di fare,

uno per i monti e per il mare,

uno per il sole e per le stelle

uno per i sogni

perché siano belli,

uno per i fiori e per i bambini,

uno per gli umani

che siano vicini,

uno per le notti

di sereno riposo

uno per la Terra

e per il cielo, suo sposo.

 

Volano in alto

i sogni più belli,

quelli più grandi,

quelli importanti,

quelli sbocciati

quand’eri bambino,

quelli incantati …

e quelli del vino !

 

Dalla finestra

vedo un bel monte

dove la neve

è molto abbondante

dove l’arietta è chiara e pulita

dove la pace è quasi infinita.

Ed alla sera

col rosso tramonto

vedo il paesaggio

più bello del mondo !

 

Dietro quel muro

ci stanno due gatti

uno rossiccio

e l’altro a macchiette.

Giocano insieme

per ore e minuti

e pure gli altri

son benvenuti.

Ma alle 15 in punto

cascasse la luna …

dormon di brutto

e buona fortuna !

 

Nella mia tazza

tra il pane e i biscotti

oggi ho scoperto

due vispi leprotti.

Uno è bianchetto

l’altro marrone

saran forse usciti

dalla televisione ?

In un cartone

correvano in piazza ...

un salto più lungo …

ed eccoli in tazza !

 

C’è nel tuo sguardo

una luce sincera

che non si spegne

neppure di sera.

Luce di gioia e di serenità,

è un dono sicuro

per chi la vedrà !

 

Parlano tanto sembrano mille

con le parole fanno scintille.

Eccezionale, meraviglioso,

straordinario e poi favoloso …

Se tu li ascolti senza fiatare

quelle parole vedrai lievitare.

Ci vuole un balzo

da vero leone …

spegni di corsa la televisione !

 

Filastrocca scatenata

che saltella indiavolata

con i tacchi batte il tempo

quasi quasi un po’ mi pento, dalla penna mi è scappata

filastrocca scatenata

non poteva più restare

ferma, immobile a russare

l’aria fresca le serviva …

ora ride ed è giuliva !

 

Ho pasticciato

coi colori più belli

e per disegno

son venuti tre galli.

Vedessi che piume

che cresta di fuoco

e il loro canto

è splendido e raro,

invece di fare chicchirichì

fanno un bel fischio

tre volte al dì.

 

Filastrocchina

del biondo Carletto

che proprio ieri

è salito sul tetto

credeva più facile

toccare la luna

invece ha scoperto

che era molto lontana.

Così prima di scendere

e per giocare

la coda di un passero

ha voluto toccare.

 

Sull’altalena

un cane è seduto

in alto si spinge …

e non ho bevuto.

Un gatto lo guarda

e resta in attesa

che il cane si stanchi

e molli la presa.

Ma quello resiste

e allora non resta

che arrivi la notte …

per cominciare la festa !

 

C’era un giardino tutto fiorito

con tanti colori e profumato.

C’era un laghetto

con quattro pescetti

e vicini, in agguato,

due gatti furbetti,

ma il fiore più bello

che ho potuto vedere

era negli occhi di chi stava a guardare.

 

Con queste scarpette

mi par di volare

sono leggere

e hanno il plantare.

Le porto d’estate,

le porto d’inverno

le lucido spesso …

due volte al giorno.

Ci ho messo due lacci

di seta turchina

cosa assai rara

ma troppo bellina.

 

Passeggio lentamente

per strade silenziose

e caldo mi accompagna

il profumo delle rose.

Viali antichi e belli

che sanno d’armonia

e mentre tutto tace …

che bella questa pace !

 

Filastrocchetta

che voli sul mare

che l’alba rossa

ti fermi a guardare,

respiri la brezza

fresca e leggera

e torni a casa prima di sera.

 

Aspetto felice,

aspetto sincero,

che il sole di agosto

mi scaldi davvero.

E dopo un bel giorno

passato a sognare

aspetto la sera

poi vado a dormire.

Ma prima mi canto

una dolce canzone

e prendo dal frigo

un fresco melone.

 

C’è un momento incantato,

un po’ oltre le sette,

che le Terra è in attesa

che arrivi la notte.

Aspetta il silenzio

per un fresco riposo

morbido morbido

come un telo di raso.

Piano piano si accuccia,

per cominciare,

e dopo sorride …

e si mette a russare !

 

Un po’ per volta

sento i tuoi passi,

fanno rumore,

sopra quei sassi.

Ti sento arrivare

e non so chi tu sia …

spero soltanto

che mi porti allegria !

 

Con quel berretto

rosso e gentile

sembri felice

su quel bianco sedile.

Hai pure un cicciotto

con la catenella,

è giallo dorato …

però quanto è bella !

 

Splendidamente

la sera ci avvolge,

teneramente

come due guance.

E’ passato un minuto

e mi sono voltato …

giro lo sguardo 

e sei già addormentato !

 

Voglio gridarlo

chiaro e rotondo

che non c’è proprio altro

che valga nel mondo

come un sorriso

un cuore gentile

e una capriola

dentro un fienile.

 

Mi son messo in tasca

una stella del cielo,

la guardo ogni tanto

e ne sono assai fiero.

Di notte mi aiuta

a trovare la via,

ma non posso dire

che la stella sia mia.

Così mi assicuro

tutte le sere

che alla stellina

faccia piacere

di restare con me

per un tempo modesto

per poi ritornare

felice al suoi posto.

 

L’ho scritto sul muro

l’ho anche cantato,

voglio una stecca

di cioccolato.

La voglio al latte

o magari fondente

ne voglio una stecca

quasi gigante.

Se mi vengono i baffi

lecco anche quelli ,

e le dita, le mani …

e pure i capelli !

 

Voglio gridarlo

chiaro e rotondo

che non c’è altro

che valga nel mondo

come un sorriso

un cuore gentile

e una capriola

sull’arenile.

 

Se ti addormenti

col cane di pezza

e hai mangiato

una morbida pizza

se chiudi il naso

e non senti la puzza

non bere l’acqua

della torbida pozza

e resta lontano

dalla cavalla un po’ pazza !

 

Tenevo una rana

in un secchio di latta

era francese

e un pochino mulatta.

Faceva crà crà

con la erre un po’ moscia

e tutte le notti

soffriva d’angoscia.

Avrebbe voluto

in Francia tornare

ma il suo grande terrore

era volare,

così era triste

ma neppure per mare

voleva saperne

di dover viaggiare.

 

Mi ha cercato un giorno

il vento del mare

era annoiato e voleva giocare

ma che gioco puoi fare

col vento marino

che soffia pianetto

sul mare turchino ?

Con qualche paura

ma senza esitare

ho chiesto deciso

di giocare a volare.

Ho visto che il vento

si era fatto contento

ed era già pronto

in un solo momento.

Soffiando felice

mi ha sollevato

per il volo più bello

che avessi sognato.

 

 

Le filastrocche di Luciano Galassi, possono essere liberamente riprodotte, citando, gentilmente, la fonte.                         

                                                    Grazie !