IL PAESINO DELLA CORTESIA

(La Pace dentro di noi …)

 

 C’era una volta, e credo ancora ci sia,

il paesino della CORTESIA,

con tante casette, piccine, piccine,

che stavano strette, vicine, vicine.

Pian piano nel cielo era il sole salito

ed ora splendeva, tra il pero ed il fico.

Brillava nel fiume e nell’azzurro del mare,

sulle bianche stradine e sui prati fioriti.

 

Anche il paese della Cortesia

il sole scaldava e i bimbi svegliava.

Un raggio di sole in una casetta

era passato per una finestra

ed ora splendeva sopra al cuscino

di un bambinetto, di nome Luigino.

Da poco Luigino si era svegliato

e aveva mangiato del cioccolato,

che aveva lasciato in una taschina

per la fametta di prima mattina.

 

 

La mamma l’aveva allora chiamato: “Luigino, Luigino…”

 

“Buongiorno, mamma”, disse Luigino.

“Buongiorno al mio bel bambino, grande grande e piccino piccino”, rispose la mamma.

“Bisogna che il mio ometto, piccolino piccoletto, vada a prendere il pane al forno della Giovanna”, aggiunse la mamma.

Luigino si era vestito, si era stiracchiato, aveva fatto “ciao” al sole, si era lavato la faccia ed era pronto per uscire.

“Vado subito a prendere il pane”, rispose.

“E il babbo dov’è ?”, chiese Luigino.

“E’ andato a lavorare già da un’ora”, rispose la mamma.

Luigino prese i soldini, salutò la mamma, che gli diede un bacetto sulla fronte, e poi uscì.

 

Dovete sapere che il paesino della Cortesia era proprio vicino al mare e Luigino si mise seduto su di una pietra, ad ascoltare il rumore delle onde …

 

Poi riprese la strada del forno.

Era proprio contento e quella bella giornata di sole gli metteva tanta allegria dentro.

Saltellava e cantava felice, come un gattino o un cavallino.

“Ciao, Luigino”, lo salutò dalla finestra la signora Maria.

“Dove vai così presto?”, gli domandò.

“A prendere il pane, signora Maria”, rispose Luigino.

“Sei proprio un bravo ometto. Bravo Luigino!”, gli disse la signora Maria.

Luigino salutò la signora Maria e proseguì il suo cammino verso il forno.

Dopo un po’ incontrò due vecchietti che parlavano tra di loro.

“Che bella giornata”, disse uno.

“E’ proprio bella”, disse l’altro.

“Ti andrebbe di andare a fare una passeggiata, Giovanni?”, chiese il primo.

“Andiamo pure, Martino”, rispose il secondo.

Giovanni e Martino si avviarono e sembravano proprio contenti.

 

Luigino salutò un gattino che si scaldava al sole sopra un muretto e gli fece una carezza.

Il gatto fece le fusa e disse: “Miao… maramao…”

.

“Ciao, Luigino”, gli fece una bambina con le treccine. “Dove vai ?”, aggiunse.

“Ciao, Paolina. Vado a prendere il pane al forno”, rispose Luigino.

“Posso venire con te ?”, gli chiese Paolina.

“Sicuro, mi fa tanto piacere”, le rispose Luigino.

“Aspettami. Bisogna che lo chieda alla mia mamma”, disse Paolina.

Entrò in casa, chiese il permesso e poi uscì.

Luigino era contento, gli si vedeva anche dal sorrisetto beato che aveva in faccia.

Paolina gli piaceva proprio, perché aveva un sorriso splendido e gli faceva battere forte forte il cuore.

Si presero per mano e proseguirono verso il forno.

 

Poco più avanti c’era un bellissimo albero di mele e sopra c’erano tre uccellini che cantavano festosi ….

 

“Luigino ….   Paolina …..”, fece una voce.

“Chi ci chiama ?” risposero in coro i due bambini.

Era il signor Arturo, che di mestiere accomodava le scarpe, ma che era anche bravissimo a scrivere poesie e canzoncine.

“Ho una canzoncina nuova nuova, ho una canzoncina nuova nuova”, disse tutto d’un fiato.

“La volete sentire ?”

“Certamente”, dissero Luigino e Paolina.

“Ascoltate, allora”, disse in signor Arturo. “E’ una cosa veramente spiritosa e divertente”, aggiunse.

I due bambini si misero attenti ad ascoltare …

 

Vi dirò che il gatto canta / la gallina fa qua - qua

Vola in cielo il pesciolino / la farfalla correrà.

 

Ride il fiore quando è sera / e la luna piangerà

Il gelato invece scotta / e la mucca fa miao – miao.

 

Quando piove splende il sole / e l’erbetta è tutta rossa

Mentre il fiume invece è rosa / e la neve è tutta blù.

 

Mamma mia che confusione / ma che storia è questa qua

E’ per ridere un pochino / che l’ho scritta …. crà – crà – crà.

 

Luigino e Paolina risero come matti, ringraziarono il signor Arturo e lo salutarono.

Poi guardarono in cielo e videro arrivare una nuvoletta.

Insieme si misero a cantare:

 

C'è una nuvoletta

che cammina senza fretta

mentre il sole sale in cielo

e la terra riscalderà.

Si apre il fiore piccolino

alla luce del mattino

al sorriso dei bambini

tutto il mondo risplenderà.

 

Alla nuvoletta se ne aggiunse un’altra, e poi un’altra ancora e ancora.

Alla fine cominciò a cadere una pioggia fitta, fitta.

 

Paolina e Luigino si ripararono sotto una tettoia ed ascoltarono, ad occhi chiusi, il rumore della pioggia …….

 

Appena smise di piovere Paolina e Luigino raggiunsero il forno della Giovanna, che li salutò con un sorriso e consegnò loro il pane.

Paolino e Luigina ripresero la strada di casa.

Dopo aver consegnato il pane alla mamma, Luigino e Paolina giocarono a lungo, infine, stanchi, si salutarono e tornarono alla loro casetta.

 

Piano piano si fece buio e si sentiva ancora di più il suono del mare ……..

 

Nel cielo brillava una splendida luna piena … e mentre un misterioso suono proveniva dal mare ………….. nell’aria si diffuse una dolce ninna nanna …

 

Splende la luna sul mare

mentre nel bosco è già sera,

piccole stelle nel cielo d’estate

la notte ci fanno sognar.

 

Ogni bambino già dorme

nel suo lettuccio sereno,

nel paesino della Cortesia

felice ognuno sarà.

 

 (Luciano Galassi)