IL PICCOLO SENTIERO FELICE

[ Racconto dedicato a "LU" ]

 

Stava passeggiando e si accorse di stare immaginando - oppure stava accadendo davvero - di camminare, con raccoglimento e compostezza, verso la casa di una donna particolare, una "santona", una vecchia saggia, che viveva da sola in un grande bosco.

Sapeva che lei lo stava aspettando e che aveva in serbo qualcosa per lui, forse un piccolo elisir di felicità - o almeno lo sperava.

 

Dopo un po' la vide, avvolta in un mantello scuro.

La donna era di pochissime parole, quasi nessuna, e neppure il suo viso si atteggiava ad un qualche sorriso, eppure, in cuor suo, si sentiva piacevolmente accolto, benvenuto.

Portava con sé un lumicino, un dono che sapeva esserle gradito.

L'anziana donna lo invitò ad avvicinarsi, abbassò il velo che aveva sulla testa, e gli sussurrò alcune parole proprio vicino ad un orecchio.

Per un istante tutto si fermò...

Poi lui scoppiò in una grande risata liberatoria. Rise e pianse.

I loro sguardi si incontrarono, e la "santona" comprese di aver toccato nel segno. Lui si sentì grato.

La donna gli mise una mano sulla testa, come una benedizione, e solo adesso sorrise.

Quindi gli fece cenno di andare.

Lui si sentiva leggero, felice.

Si inchinò, la salutò e tornò indietro.

Era sorpreso, incantato e felice. Sentiva che lei era ancora lì ad osservarlo.

Nel riprendere il cammino tornò alla sua risata e alle misteriose parole, che solo una parte di lui sembrava aver ascoltato: lui ne aveva colto solo gli "effetti".

Qualcosa di straordinariamente ovvio e semplice sembrava essergli arrivato, qualcosa che fa dire: "Ma certo, è così ! Era così semplice !"

Ma la cosa forse più sorprendente era che gli "effetti" c’erano, anche se le parole non erano state del tutto esplicite.

Tanti "pesi" inutili si erano allontanati, e i passi erano diventati più leggeri e gioiosi, giocosi anche.

Ora, come un bambino felice, avrebbe potuto essere qualsiasi cosa: un marinaio che torna a casa, un libero animale della foresta, una lucciola, una farfalla.

 

Per un attimo gli venne da domandarsi se si fosse trattato di una fantasia, di un sogno o della realtà.

Quanto importava tutto questo al suo cuore felice ?

 

Quanta necessità abbiamo di mistero ?

 

Luciano Galassi

(5. 12. 2012)