"Pasquella"  1990 - Montecarotto  (AN)
"Pasquella" 1990 - Montecarotto (AN)

FILASTROCCA DELL’ORGANETTO

 

L’organetto è quella cosa

che i tuoi piedi fa ballare

tutti in pista in un momento

si son fatti catturare

quando arriva sul più bello

un festoso saltarello !

 

 

 

Distillato d’organetto

di tamburo e tamburello,

se vojaltri siete pronti …

cominciamo il saltarello !


dipinto di Giuditta Battistoni - "Battisty"

E noi che ci facciamo a suonare il saltarello ?

E noi che siamo qui a suonare il saltarello, eredi-orfani di un mondo confinato nella riserva del cuore.

Noi, che non abbiamo dimenticato, che invochiamo la grazia di conoscere come far fiorire quel piccolo seme solitario e vitale che ci ostiniamo a conservare.

Noi, mai rassegnati, seppure smarriti, noi, figli di piccoli mondi, tutt’intorno replicati come propaggini familiari e sincere, e oggi abitanti di un mondo alla deriva, scintillante e anonimo, come un fungo velenoso e sterile.

Noi, a cui non basta il saltarello, e che pure non possiamo abbandonare, come ultimo testimone della vitalità di un popolo, il nostro.

Noi, che avevamo ricevuto il dono di saper vivere, scontiamo l’offesa di chi ha portato un verbo nuovo, dove dominano il cinismo, l’indifferenza e il deserto dell’anima.

E’ l’insaziabile mondo degli affari, quando il solo affare che conoscevamo era semplicemente, umilmente vivere.

E questo sembrava sufficiente alla nostra dignità, oggi sfregiata irragionevolmente.

E il nuovo, mirabolante miraggio, ha in sé il germe della follia, della cecità e dello squilibrio.

 

“Attenti suonatori col cervello

portiamo dentro al cuore un vecchio mondo,

un mondo dolce e vero, saggio e bello

facciamoje sentì il saltarello …”

[ Gianni Donnini ]
[ Gianni Donnini ]

 

La dignità non è in vendita e non è perduta.

Il nostro torrente è pronto per il fiume nuovo che verrà.

 

Luciano Galassi

(19.12.12)

 

 

“Mucciolina 51”  (saltarello)

 [ Testo e musica di Luciano Galassi ] 

Balla e salta

se voj ballà

questo è il saltarello

che allegro te fa stà.

 

Questo è il saltarello

della nostra gente

che c’aveva tutto

e nun c’aveva niente.

 

Pure se pogo

c’era da magnà

‘l ballo e l’allegria

e nun pudea mancà.

 

 

Salta e balla

se voj saltà

questo è il saltarello

e nun te poj sbajà.

 

Se te dole i piedi

e il fiato un po’ te manca

seguita a ballà

e ‘l core se riscalda.

 

Balla convinto

e nun te fermà

‘l vino e l’allegria

e t’accompagnerà.

 

13.3.2013

 

[ di J. F. Millet ]
[ di J. F. Millet ]