NICOLETTA COSTA e il suo mondo creativo

elaborazione di Luciano Galassi
elaborazione di Luciano Galassi

 

Da bambini, a scuola, ci parlavano di Cornelia, la madre dei Gracchi.

Interpellata da una ricca signora, e invitata a presentare i suoi "tesori", le sue "gioie", li indicò, con convinzione e dignità, nei suoi due figli.

È ingenuo pensare che sia Nicoletta Costa uno dei "tesori" dell'Italia di oggi ?

Se è ingenuo, come lo è l'ingenuità limpida e vera dei bambini (a cui Nicoletta Costa si rivolge), ebbene, è un "ingenuo" fiero e convinto !

 

Ho conosciuto per la prima volta Nicoletta Costa, persona e autrice, a Recanati in occasione della "23ª mostra mercato del libro per ragazzi", il 7 maggio 2012.

 

Un'amica aveva appena comprato "Inverno con la nuvola Olga".

L'ho sfogliato e, finito l'incontro, stretta la mano a Nicoletta Costa, ringraziandola, lo ho acquistato per me.

Ma non è un libretto per bambini ? …

 

La mia prima impressione è che Nicoletta Costa abbia conservato dentro di sé, come tesoro fecondo, preziose atmosfere che sono dell'infanzia degli uomini: il candore, lo stupore, la meraviglia, l'incanto, la delicatezza, l'ingenuità, la fiducia.

Certo, noi adulti siamo convinti che si tratti di qualcosa che "non possiamo permetterci", visto che noi siamo "persone serie" e, al più, possiamo solo creare le condizioni di agio e benessere, che possano consentire ai bambini di permettersi ciò che crediamo di non poterci permetterci.

Siamo proprio bravi a giocare e a rimescolare le parole… ma già il naso ci si sta allungando, come a Pinocchio.

Forse dovremmo dire, come Alberto Savinio, in "Tragedia dell'infanzia": "La più grande organizzazione di difesa che esiste al mondo è quella che l'umanità ha levato e tiene in perfetta efficienza contro il pericolo dell'infanzia, 'Pericolo rosa' “.

 

La "scena" dei bambini accanto al pupazzo di neve, in "Inverno con la nuvola Olga", comunica un senso di grande serenità.

Il pupazzo di neve non è più una semplice "statua" di neve, ma è diventato una presenza, e così è per la nuvola, il sole, l'uccellino, il gatto, gli alberi, il cielo, la neve.

Tutto sembra colmo di vitalità e di grande armonia, di pace.

Il pupazzo di neve è ora un compagno di giochi, con una sua "fisionomia". Ci si può parlare, giocare.

Ogni elemento sembra reclamare la sua presenza e la sua partecipazione, a formare un insieme, che via via si arricchisce.

Noi grandi attribuiamo ai bambini (e ai "primitivi") una attività animistica, ossia di animazione delle cose, che riteniamo vada superata perché "non reale", come uno stato immaturo del pensiero.

Ma forse "animismo" ha qualcosa in comune con anima e con anima-zione.

C'è un elemento che però ci sfugge in questa percezione di globalità viva, ed è il senso di partecipazione e di gioia che attraversa il bambino.

Forse il sole o la nuvola non solo persone, con solamente una forma diversa, ma sono "presenze" che compongono un insieme necessario alla vita.

Portano, sostengono, mantengono la vita, la sua possibilità. Sono parti che si riconoscono nel tutto. Sono il tutto.

C'è un filo di necessità (e per ciò stesso di gioia, se tale è l'esperienza di essere vivi) che ci affratella al mondo, alle cose, agli altri

Questo legame essenziale, i bambini lo percepiscono, senza studi o elucubrazioni, così come gli uccelli salutano l'alba e il tramonto con i loro canti.

Sono anche loro "animisti", senza saperlo ?

Da tutto ciò non può che derivare la constatazione che la nostra Nicoletta ha mantenuto intatto quel "sesto senso" che le fa cogliere e rappresentare, con delicatezza, un mondo, come noi adulti spesso non riusciamo più a percepire e che i bambini, invece, percepiscono infallibilmente. Di tutto ciò cogliamo il fascino, la "magia".

L'innocenza è una dimensione viva dell'esistenza, che ha nell'armonia, nell'apertura e nella gioia, nella fiducia e nell'abbandono i suoi frutti più preziosi e succosì.

I bambini ci segnalano qualcosa che dovremo noi recuperare, piuttosto che spingere loro ad abbandonare.

 

                                                 Luciano Galassi

 

 

 

E ADESSO

E’ IL MOMENTO

DI “CIP CIP “ !


 

E se, d’un tratto, ti accorgessi che i colori ti entrano dentro, magari trotterellando ?

Ti entrano dagli occhi, dal naso (brrr… che solletico !), dalla bocca …

Non potresti fare a meno di aprire loro tutte le porte e dargli il benvenuto …

Sai già che sono ospiti graditi.

Li senti sciogliersi, saltellare, fondersi, rimbalzare da una parete all’altra della mente.

Ma non solo …   I colori diventano rumori, suoni, versi: belano, pigolano, strillano, canticchiano.

Si rincorrono, si infilano in stanze che neppure sapevi di avere, e quelle per incanto, per magia, spalancano le finestre e fanno entrare la luce del sole e il canto degli uccelli.

E ti viene voglia di correre e di saltare, di giravoltare.

Sono proprio le gambe che non riescono a stare ferme, pronte ad arrivare ovunque, a non fermarsi mai.

Persino il pavimento della mente si anima e diventa un prato fiorito, e altri fiori sbocciano a ripetizione: gialli, rossi, rosa e azzurri.

E si aprono gli armadi e ne escono palloncini:

bianchi ? Macché ! Colorati anche loro.

Ma la vera meraviglia delle meraviglie è la comparsa, sul soffitto, di sette arcobaleni, uno di seguito all’altro.

Un colore ti tira di qua, uno di là, l’altro ti rincorre e ti pizzica la guancia, uno prova a farti lo sgambetto, un altro il solletico, uno vorrebbe un gelatone quattro giocano a nascondino …

Attento, spostati, che sta arrivando un colore sui pattini !

Però il momento più bello è quando si prendono per mano e fanno un girotondo attorno a te, ripetendo, festosamente, il tuo nome.

Ma, che sta succedendo, adesso ?

Si sta facendo notte, le gambe sono stanche, la pancia borbotta per la fame, gli occhi non riescono più a stare aperti …

Mi sa che è arrivato il momento di fermarsi. Ma solo per poco, forse per una notte. Si, perché già assapori i nuovi giochi di domani, le nuove avventure.

E i colori, ?

Piano piano, in silenzio, rientrano nel libro, quello di “Cip Cip”, e se apri una pagina lentamente, vedrai che anche loro si sono addormentati e, se li guardi bene, ti accorgerai che sorridono contenti …

 

Luciano Galassi

(25 luglio 2012)


 

Colore che ti avvolge

come una carezza

che scende giù dal cielo

leggera come brezza.

 

Colori colorati

sbocciati di mattina

ondosi come il mare

o come bianca brina.

 

Il rosso mi riscalda

l’azzurro mi disseta

il giallo è profumato

il bianco è come seta.

 

Insieme stanno bene

come un prato di fiori

e portano letizia

e fan sbocciare i cuori.

 

Luciano Galassi

(24 luglio 2012)