DI INDIFFERENZA SI MUORE

 

È venuto il tempo dell'indifferenza, che cresce come un cancro sopra la testa di tutti, il tempo dei profeti inascoltati, mortificati e lasciati soli a morire.

Il tempo di "Chi se ne frega !", delle parole senza più significato, che volteggiano come farfalle mute e ferite.

Il tempo dell'apparire che spegne l'anima e gonfia il portafogli.

Il tempo dei giardini incolti e della Bellezza che inaridisce, dell'inutile contrabbandato per necessario, degli "esperti" che ci tengono buoni intorbidando le acque.

L’indifferenza non è una scelta ma una condizione passiva e subita, è il "naturale" approdo di un essere senza spirito critico, senza visioni e sogni personali, di un essere perfettamente adeguato al "sistema", ai modelli dominanti, e tutto teso alla ricerca esclusiva e rabbiosa di un proprio tornaconto o al "successo".

È uno sguardo tiepido e cinico, stupido e distruttivo, terribilmente svuotato di tutto e pronto a svuotare tutto, senza assunzione di responsabilità.

 

Un deserto di uomini.

 

Questa società che costruisce miti e modelli spesso idioti, ci prende per indifferenza e “sazietà”.

Un tempo gli assediati venivano presi per fame, togliendo loro le possibilità di rifornimento, oggi siamo presi per indifferenza, più letale di una guerra nucleare.

L'arma di distruzione e di sterminio di massa, è oggi l'indifferenza.

C'è un mondo più finto e alienato di questo ?  

Più violento, nonostante le apparenze ?

La vita del pianeta è nelle mani di gente interessata (al denaro, al potere), quando non corrotta, e comunque di gente tiepida e chiusa, incapace e indifferente a realizzare un consenso attivo e partecipato.

La politica è al servizio di cosa ?   Chi rappresenta veramente ? Quali interessi persegue ?

 

La gente è anestetizzata, inebetita, preoccupata soprattutto dei problemi finanziari e indifferente a quelli della convivenza civile, e per niente appassionata.

Bocche aperte pronte ad ingoiare tutto.

Questa società non ha bisogno di nessuno, è ermafrodita e mostruosa, cieca e pericolosa.

 

E dove sono i giovani, le loro energie fresche e innovatrici, la loro sete di libertà ?

Catturati e disinnescati anche loro, con i loro giocattoli portatili, e la loro illusione di essere "connessi":  a chi ?   A cosa ?  Per fare cosa  ?

Di un giovane svuotato delle sue energie creative, della dignità di dare il proprio apporto al bene collettivo (oltre che personale), privato del suo potere e diritto di esserci, come spirito fecondante e innovativo, che cosa rimane ?

Solo un'immensa e arida tristezza.

 

L'indifferenza è un acido che ci corrode dentro, che fa deserto dell'anima, come una droga.

Questo è un mondo che produce sterilità, nell'ambiente (trattato senza alcun rispetto e da padroni) e nelle persone.

Un mondo di fatto indifferente alla vita e pronto ad oltraggiarla, ad usarla senza alcun discernimento.

 

Perché stiamo zitti ?

Perché questo silenzio assordante ?

Cosa dovremo ancora subire, prima di rinsavire ?

 

Se il "naturale" ed evidente epilogo di questo sistema è la devastazione globale, staremo ad attendere la tragedia annunciata ?

Siamo veramente così stupidi ?

Ci accontenteremo delle rassicurazioni di chi non intende cambiare niente, pretende di rappresentarci ed è parte attiva nel galoppante degrado?

 

"Annunciatelo dai tetti", si dice nel "vecchio" Evangelo, ma c'è chi è ancora capace di ascoltare, in questa orgia di notizie ed eventi quotidiani, veicolati per ottundere, per stordire, con la nostra passiva e famelica complicità ?

 

Non c'è angolo di questo mondo "civilizzato" che ormai non trasudi del veleno dell'indifferenza, fin sulla soglia della nostra casa...

 

Luciano Galassi

(marzo 2013)